Investimenti fondi private equity nello sport – Ammontano ad oltre 13 miliardi di dollari gli investimenti dei fondi di private equity nel mondo dello sport. E’ quanto emerge da una rilevazione dello studio Enca pubblicata dal Sole 24 Ore.
Rilevazione che tiene conto esclusivamente degli investimenti iniziali e non considera le successive immissioni di capitali nelle aziende in cui i fondi hanno investito.
Considerando che il patrimonio complessivo dei principali fondi mondiali è circa 1.000 miliardi di dollari, il peso dello sport sul totale è dunque pari all’1,3%.
«All’apparenza poco», scrive Il Sole 24 Ore, «ma in linea con la percentuale che, per esempio, un piccolo risparmiatore\tifoso dovrebbe investire al massimo in titoli di questo (amato) settore, in modo da avere un portafoglio ben diversificato».
Investimenti fondi private equity nello sport – Effetto Covid sulle valutazioni
Tra i fattori che stanno spianando la strada all’ingresso dei fondi di private equity nel mondo dello sport ci sono, senza dubbio, gli effetti negativi sui ricavi di club, leghe e organizzazioni dovuti alla pandemia di Covid-19.
Da un lato, infatti, le realtà potenzialmente target per i fondi sono alla ricerca di liquidità per sostenere la propria attività. Dall’altro, la crisi economica legata al Coronavirus ha determinato una svalutazione nei prezzi che rende più attraente per i private equity l’investimento, anche nella logica di una futura rivendita.
Investimenti fondi private equity nello sport – Fondi Usa i più attivi
Un business a stelle e strisce. Sono americani i fondi private equity più attivi nello sport per numero di deal e importi investiti (11 operazioni su 21, si veda la tabella in fondo all’articolo che evidenzia le partecipazioni più rilevanti, incluse quelle ancora in trattativa) e questo grazie anche al fatto che vantano masse in gestione mediamente più elevate dei loro competitor.
Delle prime 10 operazioni per dimensioni, 8 riguardano fondi americani e di queste 5 hanno come target lo sport a stelle e strisce.
Il deal più costoso (al momento). L’ operazione più significativa riguarda la vendita nel 2016 per 4 miliardi dell’Ufc (The Ultimate fighting championship), la più importante organizzazione mondiale di arti marziali miste (Mma), al consorzio guidato dall’agenzia Endeavor e che include 3 fondi di private equity tra cui il gigante Kkr (222 miliardi il patrimonio complessivo).
Un’ altra operazione miliardaria, non ancora conclusa, è quella della vendita di una quota minoritaria della Nba alla Dyal Capital Partners, divisione del gruppo Usa Neuberger Berman. A quest’ultimo appartiene anche Nb Renaissance Partners fondo che, assieme a Bain Capital, ha perso martedì 13 ottobre la trattativa con Cvc per entrare nella media company della Serie A.
Investimenti fondi private equity nello sport – Il ruolo di Cvc
L’interesse di Cvc per lo sport. Prima di interessarsi al calcio italiano, la britannica Cvc (105,5 miliardi il patrimonio complessivo) ha manifestato tutto il suo interesse per il rugby, uno degli sport più popolari Oltremanica:
- prima acquisendo nel 2019 il 27% della Premiership rugby inglese per 200 milioni di sterline
- poi, nel 2020, rilevando il 28% della competizione Pro14 per 120 milioni di sterline.
Lo stesso fondo, inoltre, sta trattando l’ acquisizione di una quota minoritaria pari al 14,5% del torneo Sei Nazioni per un totale complessivo investito nella palla ovale di circa 780 milioni di dollari (somma dei 3 deal).
La stessa Cvc, nel 2006, ha venduto all’ altro private equity europeo Bridgepoint Capital, Dorna la società spagnola che possiede i diritti in esclusiva di Moto Gp e Superbike.
Da quando Dorna è entrata nelle mani dei private equity (1998 anno di acquisizione da parte di Cvc) il motociclismo è cresciuto giorno dopo giorno arrivando a un livello di notorietà globale.
Non più solo singoli team. Sulla scia di quello che è avvenuto per ultimo con il calcio italiano e in precedenza con Ufc, Formula 1, rugby e Moto Gp si sta notando quindi la tendenza da parte degli operatori a ridurre il rischio specifico legato all’acquisizione di singoli club (come invece fatto in passato da fondi arabi e asiatici per Paris Saint-Germain, Manchester City e Inter) preferendo così l’investimento in quote di leghe o di organizzazioni che gestiscono campionati e tornei professionistici.
Da ultimo anche l’interesse di Dyal Capital Partners, Kkr e Bridgepointrispettivamente per Nba, rugby Australia e Super league femminile inglese.
Settore con alti rendimenti. Anche se la presenza di financial firm nello sport non è un fenomeno recente, un’operazione conclusa con successo tende ad attrarre altri investitori. È questo il caso della vendita della Formula 1 a Liberty Media conclusasi nel 2016 da parte di Cvc con un rendimento del 500%.
crediti: Calcio E Finanza