L’ABC della finanza per l’atleta professionista – Lezione 2 – Gli obiettivi

L’essere umano nella sua lunga evoluzione ha potenziato e sviluppato un’attitudine mentale differenziativa rispetto ai cd. primati: il pensiero futuro. 

Pensare al proprio futuro non è né chiaroveggenza né semplicemente un sogno. Il futuro presenta innumerevoli opportunità e necessità e per renderlo credibile, attraente e stimolante è necessario innanzitutto individuarne i diversi stati di transizione nel tempo, personali e famigliari.

Riconoscerne poi  gli eventi che potenzialmente potrebbero caratterizzarlo e determinarne le necessità ed esigenze, soprattutto in termini economici, è un processo mentale che contraddistingue ogni essere umano, al contrario dell’animale che invece vive un “eterno presente”.

Secondo un nuovo studio pubblicato su “Science” da un gruppo di ricercatori della Yale University “il nostro cervello è tre volte più grande di quello degli scimpanzé o delle scimmie, ha molte più cellule, e quindi ha una potenza di calcolo molto superiore”, ha spiegato Andre M.M. Sousa, coautore dello studio. 

Due geni in particolare sono fortemente espressi nella neocorteccia e nello striato umani molto di più che nella neocorteccia degli scimpanzé. Si tratta dei geni TH e DDC, che codificano per due enzimi coinvolti nella produzione di dopamina, un neurotrasmettitore cruciale per le funzioni di ordine superiore, come la memoria di lavoro, il ragionamento, il comportamento esplorativo e l’intelligenza complessiva. 

Ecco allora che, diversamente dagli animali, dovremmo pensare al nostro futuro prendendo a prestito la definizione di Obiettivo nella moderna fotografia: “ Sistema ottico centrato convergente, che dà di un oggetto un’immagine reale, piana, capovolta, ingrandita o impicciolita, la quale può essere osservata con un oculare, raccolta su uno schermo (negli apparecchi di proiezione) o su un’emulsione fotografica (nelle macchine fotografiche), o essere convertita in un segnale elettrico che può essere registrato o trasmesso”.

Rendere reali i nostri sogni capovolgendoli, ingrandendoli  o rimpicciolendoli (ordinarli cioè per priorità), osservarli (quando), raccoglierli (quanto) ed infine convertirli cioè in un obiettivo (“segnale elettrico che può essere registrato o trasmesso”) è la base di partenza di una corretta e funzionale pianificazione finanziaria dei propri progetti di vita, la vera educazione finanziaria.   

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