L’ABC della finanza per l’atleta professionista – Lezione 1 – Ciclo di vita dell’atleta

Dopo mesi e mesi di lavoro sono felice di presentarvi il mio video-corso dal titolo “L’ABC della finanzia per l’atleta professionista”. Saranno 21 brevi video che pubblicherò settimanalmente su YouTube e dove insegnerò a tutti gli sportivi professionisti quali sono gli elementi cardine per gestire il loro patrimonio.

Venerdì andrà in scena la lezione 1, sul “ciclo di vita dell’atleta”.

Quando si vuol parlare di “Cilo di Vita” non si può far altro che far riferimento alla cd. Life Cycle Theory sviluppata da sviluppato da F. Modigliani e R. Brumberg nel 1954. 

Un modello in base al quale i consumatori tendono a risparmiare in età giovanile e adulta parte del loro reddito, da destinare ai consumi al termine della loro vita lavorativa.

Tale teoria ha contribuito significativamente all’attribuzione del premio Nobel per l’economia a Modigliani nel 1985, in quanto ha stabilito che ogni scelta di consumo dell’individuo dovrebbe essere articolata su più periodi, considerando tutto l’arco della propria vita.

Le ricerche dei due studiosi hanno dimostrato che se programmiamo i nostri consumi su periodi di tempo sufficientemente lunghi possiamo, a parità di condizioni, incrementare significativamente la nostra ricchezza  ed il nostro benessere. 

Questo perché nella realtà, pressoché quotidianamente, assumiamo delle decisioni di consumo, ma anche di risparmio o di investimento, concentrando la nostra attenzione sul presente, anche senza riflettere molto sulla loro necessità, essenzialità o addirittura senza nessun ordine di priorità, eternamente concentrati sul “qui e ora”. 

Proprio gli studiosi a cui si è accennato ora ci hanno fatto riflettere che ogni decisione (di consumo, di risparmio e di investimento) non dovrebbe essere assunta considerando il solo presente, bensì confrontata con gli altri obiettivi che si potrebbero acquisire nell’intero arco di vita, determinandone sin dall’inizio le priorità in termini di soddisfacimento. 

Ecco che l’atleta professionista questa riflessione è chiamato a farla molto presto, avendo a disposizione un arco temporale relativo per accantonare le proprie risorse patrimoniali, data la brevità della carriera lavorativa.

Già tempo fa, il Gruppo di esperti UE  riuniti a Poznan il 28 settembre 2012 per l’   “Education & training in Sport” , in tema di “doppia carriera” ( come affrontare la sfida di combinare carriera sportiva con l’istruzione o il lavoro), avevano evidenziato che la durata media dell’attività di uno sportivo di élite non andava oltre i 15 anni.

Ecco allora che soprattutto per lo sportivo professionista, più che altri tipi di lavoratori e professionisti, porre a confronto le scelte nel presente e le conseguenze sul futuro rappresenta un “esercizio mentale” indispensabile per arrivare “in forma” agli eventi della Vita che inevitabilmente dovrà sperimentare durante la sua intera esistenza ( l’uscita dal nucleo famigliare di origine, la costituzione di una famiglia, l’acquisto di una casa di abitazione, l’istruzione e la formazione dei propri figli, un’attività lavorativa post carriera, il pensionamento, il godimento e la protezione di un tenore di vita adeguato alle proprie aspirazioni ed ai propri progetti).

Mi piace citare la frase che ripeteva sempre un formatore ad uno dei tanti corsi di educazione finanziaria a cui ho partecipato in passato: se un domani potrai sederti all’ombra e goderti la vita è perché molti anni prima avrai piantato un albero. 

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