Quasi la metà dei calciatori non supera i 50mila euro all’anno, i numeri dell’Inps

Foto LaPresse

Quando c’era la lira, parlavamo di miliardi. Da quando è stato introdotto l’euro, siamo ritornati ai milioni. Fatto sta che il mondo del calcio, e gli stipendi dei calciatori, sono da sempre sulla bocca di tutti. In serie A guida la classifica Gonzalo Higuain con 7,5 milioni di euro netti, davanti a Daniele De Rossi (6,5) e a Miralem Pjanic (4,5). All’estero Cristiano Ronaldo (21 milioni di euro) Lionel Messi (20) e Neymar (19) salgono sul podio dei paperoni del calcio. Ma si diventa davvero ricchi facendo i calciatori? A sfatare uno dei luoghi comuni che ci accompagnano fin dalla culla è l’Inps. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale guidato da Tito Boeri, ha redatto infatti uno studio sugli stupendi di lavoratori e sportivi professionisti.

Il quadro

Il quadro che emerge dai dati del Coordinamento Generale Statistico Attuariale, però, è a dir poco sorprendente. In Italia gli sportivi professionisti con almeno un contributo versato nell’anno 2015 sono risultati 6.807, con il 91,5% dei lavoratori costituito da appartenenti alla Federazione Calcio. I super-ricchi, però, ovvero i calciatori professionisti della Federazione Calcio che presentano retribuzioni superiori a 700 mila euro, sono solo 330 su 3541. Assumendo che soltanto le grandi squadre di Serie A possano permettersi di mettere a bilancio ingaggi superiori a 700 mila euro l’anno, si può ben comprendere come i più ricchi superino appena la metà dei calciatori della Serie A. Dei 3541 calciatori professionisti censiti, il 41,4% non supera i 50 mila euro l’anno di ricavi. Il 16% dei giocatori italiani professionisti incassa meno di 10 mila euro a stagione, mentre soltanto poco più di mille calciatori italiani riescono a superare i 100 mila euro l’anno di stipendio.

Crisi

«La crisi economica si è riversata anche nel calcio e soprattutto sulle serie minori. In Serie Higuain prende 7,5 milioni di euro, ma lo stipendio medio è di 400-500 mila euro. In Serie B si guadagnano mediamente 100 mila euro a stagione, in Lega Pro non più di 35 mila euro», spiega al Corriere della Sera Davide Dionigi, ex bomber di Napoli e Reggina, oggi allenatore in Serie B e Lega Pro. «In passato non era così, in tutte le categorie c’erano ingaggi discreti. Oggi ci sono anche ragazzi che guadagnano il minimo federale, ovvero 1500 euro al mese», ragiona Dionigi. Del resto, la carriera media dei calciatori non supera i 20 anni e la fascia di età più numerosa dei calciatori professionisti italiani è rappresentata dai ragazzi tra i 20 e i 24 anni con 1.574 lavoratori (il 23,1% del totale).

Inps

L’istituto di previdenza guidato da Tito Boeri, insomma, si è incaricato di sfatare uno degli ultimi miti degli italiani. D’altronde, secondo le dichiarazioni sui redditi percepiti nel 2014, in Italia un notaio guadagnerebbe mediamente oltre 200 mila euro l’anno. Un reddito superiore a più del 70% dei calciatori professionisti italiani, che nel 41,4% dei casi guadagnerebbero grossomodo quanto un avvocato (37 mila euro circa), un ingegnere (30 mila) e un dentista (49 mila). I calciatori super-ricchi, insomma, sarebbero solo il 9% del totale. E considerando che si tratta dei redditi in attività, il punto interrogativo riguarda soprattutto il fine carriera e le prospettive dopo aver appeso le scarpette al chiodo. Ma si sa, i luoghi comuni sono difficili da sfatare. E chissà se l’Inps riuscirà a spuntarla su chi crede che i calciatori siano tutti ricchi.

Di Nicola di Turi
Fonte: www.corriere.it

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