L’Europa si sta invecchiando: nei paesi dell’UE-28 l’età media è passata dai 40 anni nel 2007 a circa 44 anni nel 2021 e la percentuale di individui di età pari o superiore a 65 anni si stima che raggiungerà il 22% nel 2025. La popolazione italiana è relativamente più anziana della popolazioni negli altri paesi dell’UE: nel 2021 l’età media in Italia era di circa 48 anni, mentre la quota di persone con più di 65 anni dovrebbe raggiungere il 25% entro il 2025. In linea con queste dinamiche demografiche, all’inizio del 2021 in Italia la dipendenza percentuale di individui di 65 anni e più sulla popolazione in età lavorativa (15-64 anni) ha raggiunto il 37%, circa 5 punti percentuali in più rispetto al valore dell’Eurozona (European Commission, 2018)
Ecco che, guardando al prossimo futuro, il risparmio degli individui e la loro capacità di pianificare il proprio benessere o perché “non si sa mai” saranno competenze decisive per le generazioni a venire.
L’aspettativa di vita sempre più spostata in avanti con il conseguente rischio di “sopravvivere al proprio patrimonio”, la precarietà delle carriere lavorative, la sempre maggiore vulnerabilità dei patrimoni agli shock economici e finanziari, necessitano di risposte concrete e sostenibili nel tempo oltre che di un grado di affidabilità sempre crescente.
Eppure, nonostante l’indagine CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) 2021 nella relazione dell’Osservatorio su “L’approccio alla finanza e agli investimenti delle famiglie italiane” evidenzi che più del 70% dei decisori finanziari italiani ha dichiarato di aver risparmiato (regolarmente o saltuariamente) i dati in questione confermano che la maggior parte degli intervistati non disponeva di un piano finanziario e non utilizzava un budget aggiornato per tenere sotto controllo le proprie spese quotidiane ( https://www.consob.it/documents/1912911/1993674/qdf89.pdf/f503ecde-a1fc-2123-53a6-dadab480f304).
Perchè ci sono professionisti abilissimi a “guidare” gli imprenditori nella conduzione delle proprie aziende verso il loro sviluppo, forti anche dell’assoluta disponibilità degli stessi imprenditori ad affidarsi ai loro consigli, mentre se si parla all’azienda-famiglia così tanti individui pensano che non sia necessario disporre di un controllo circa le entrate e le uscite (budgeting) e di un programma ben dettagliato di progetti di vita per costruire il loro benessere futuro (piano finanziario)? E’ davvero singolare che queste due decisive “pratiche di vita”, alla base di una buona educazione finanziaria, trovino così scarsa diffusione in Italia tra i risparmiatori, eppure più di due connazionali su tre dichiarano di risparmiare. Anche gli ultimi dati disponibili sui conti correnti sembrerebbero confermarlo se a tutto il 2022 vi erano oltre 1159 miliardi di euro “fermi”, in attesa di un nome da dare a questi soldi (erosi da una inflazione al 8,1%, 1,9% nel 2021 come riportato su https://finanza.lastampa.it/News/2023/01/23/risparmio-inflazione-e-carovita-erodono-quello-italiano-20-miliardi-nei-conti-correnti-nel-2022/MTdfMjAyMy0wMS0yM19UTEI).
Non ci si stancherà mai di evidenziare che oramai ogni teoria economica ed ogni evidenza pratica mostrano che una corretta pianificazione finanziaria del proprio patrimonio ed un virtuoso controllo e gestione delle finanze personali aiutano a ridurre le spese improduttive e regolare i consumi edonistici. E’ l’unica strada percorribile per garantirsi un migliore tenore di vita lungo tutto il ciclo della propria esistenza, libera risorse per costruire percorsi e progetti di benessere e stimola la resilienza alle crisi economiche e finanziarie future.
Non è mai troppo tardi per iniziare..
