Il ciclo di vita di un’atleta professionista

Quando l’Economista Italiano Franco Modigliani nel 1885 ricevette il Premio Nobel per le sue ricerche sul risparmio delle famiglie e sui meccanismi dei mercati finanziari non poteva immaginare quanto ancora oggi i suoi studi, a distanza di quasi 40 anni , potessero essere attuali.

 

Egli sviluppò il modello in base al quale i consumatori tendono a risparmiare in età giovanile e adulta parte del loro reddito, da destinare poi ai consumi al termine della loro vita lavorativa. Il modello è noto come teoria del  “Ciclo di Vita” e suggerisce che i giovani, che ancora studiano o che stanno vivendo le fasi iniziali della loro vita lavorativa, desiderino sostenere i loro consumi chiedendo prestiti (Mutuo Casa, Finanziamenti per auto, Prestiti per inizio attività lavorativa, costituzione della Famiglia, etc.). Durante gli anni della maturità professionale (45-55 anni), disponendo di redditi decisamente più elevati, il debito contratto in gioventù viene saldato e, risparmiando (destinando le risorse alla pianificazione degli obiettivi e progetti futuri), viene accumulata ricchezza che consente di non ridurre il consumo durante gli anni della pensione (oltre 67 anni), momento in cui i redditi saranno tipicamente inferiori a quelli ottenuti durante la vita lavorativa.

 

Anche allo sportivo professionista può essere applicato il modello dell’economista romano, ma con delle specificità. Infatti, il giovane atleta il più delle volte rinuncia a portare a termine un percorso scolastico regolare per iniziare quello sportivo presso una società professionistica. All’età di 14-16 anni si può dire che inizia la sua carriera lavorativa, che mediamente dura fino ai 33-35 anni, ed ancora un bel po ‘ di tempo da vivere, reinventandosi completamente in termini personali e professionali. Si perché il fine carriera per lo sportivo professionista rappresenta un punto di svolta non solo lavorativo; è un momento delicato che va preparato prima, proprio in quei momenti in cui è sulla “cresta dell’onda” (18-35 anni). Pianificare questo momento, anche attraverso lo sviluppo di nuove competenze che possano permettere all’ex atleta professionista di gestire le proprie finanze accumulate in carriera, può rappresentare la chiave di volta per affrontare con serenità e sicurezza gli anni successivi.

 

 

Tutto questo può essere reso possibile solo attraverso un percorso di condivisione e partecipazione dell’atleta alle competenze specifiche del professionista del settore, che conosce profondamente le necessità latenti del campione e sa consigliare le strategie più efficaci per soddisfarle.

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